E per conoscer questa verità, io usassi questa ragione, che li signori di quella città non erano mai venuti né a vedermi né a parlarmi, essendo già molto tempo che erano venuti quei di Gnasancigo, i quali erano piú lontani di loro; e ch'io mandassi a chiamargli, e vedrei se venissero.
Io gli ringraziai infinitamente, e dimandai che mi dessero alcuni che a mio nome gli andassero a pregare che dovessero venire a trovarmi, percioché io aveva alcune cose da communicar con loro pertinenti al commodo di Vostra Maestà; e a' medesimi nunzii esposi a cagione della mia venuta, che gliela dicessero. I quali andati esposero la mia ambasciata ai signori di quella città, e con loro vennero tre persone di non molta stima e riferirono esser venute da parte dei signori di quella città, e che essi non erano potuti venire per esser ammalati, e ch'io esponessi loro la mia intenzione, che la riferirebbono a quei signori. Ma quei di Tascaltecal mi avisarono quelle persone tra i lor cittadini esser di niuna auttorità, e pareva che li predetti cittadini mi beffassero, e che non prestassi lor fede se personalmente i signori della città non venissero a trovarmi. Io ascoltai li detti ambasciatori e risposi che l'ambasciata di sí alto e possente prencipe, quale è la Maestà Vostra, non è convenevole di palesarla a persone basse, e non solamente ad essi ambasciatori, ma appena i lor signori erano di tanta dignità che io dovessi esponer la detta ambasciata: e perciò comandava che in spazio di tre giorni comparissero avanti di me per dare ubbidienza a Vostra Maestà e a lei darsi per sudditi, protestando prima che, se non comparissero nel termine assegnato, anderei con le mie genti contra di loro come contra ribelli di Vostra Maestà e ricusanti esser soggetti al suo imperio.
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Gnasancigo Vostra Maestà Tascaltecal Maestà Vostra Vostra Maestà Vostra Maestà
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