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      E mentre andavano per cercar questo secreto trovarono una certa strada, e dimandando dagli uomini del paese che aveva mandati con esso loro dove s'andasse per quella via, dissero che de lí s'andava a Culua, e per andarvi quella era la buona strada, e non quella per la quale gli uomini di Culua ci volevano guidare. E gli Spagnuoli camminarono per quella insino al fine de' monti, percioché la strada è nel mezzo d'essi; finalmente cominciò a vedersi la pianura di Culua e la gran città di Temistitan e i laghi che sono in quella provincia, i quali di sotto racconterò all'Altezza Vostra.
      E quegli Spagnuoli ch'io aveva mandati ad investigare il secreto co' compagni se ne ritornarono tutti allegri, avendo trovato la buona strada; ed essendo da loro e da quei della provincia stato fatto certo della nuova buona via ritrovata, parlai agli ambasciatori del Montezuma, ammonendogli che mi dovesser conducere a quella provincia per la via ritrovata, e non per quella che essi avevano disegnato. Risposero che ella era piú piana e piú breve, e la cagione perché non mi guidavano per quella dissero che era per aver noi a passare per la provincia Guasacingo, li cui abitatori erano nemici del lor signor Montezuma, e in quella non potevamo trovar vettovaglie né cose necessarie come nei luoghi del lor signore; ma poiché io aveva deliberato di passar per quella via, essi procureriano di portar la vettovaglia d'altronde. E passammo con gran sospetto, temendo che non volessero perseverar nella lor malignità e di nuovo insidiarci; e perché già era venuto a notizia di tutti che io voleva passar di là, non pareva a proposito di tornare adietro, acciò non ne fusse attribuito a paura e viltà.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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