Condussero Qualpopoca in lettica, all'usanza di gran signore, e lo diedero nelle mie mani insieme con gli altri; il quale con gli altri insieme comandai che fusse posto in prigione e legato con le manette e co' ceppi. E poiché ebbero confessato di avere uccisi gli Spagnuoli, dimandai loro se erano sudditi al signor Montezuma. Il predetto Qualpopoca rispondendo mi dimandò se si trovava altro signore a cui dovesse esser suggetto, quasi volesse dire che niun altro ne era al quale dovesse esser suggetto, e che era vassallo del signor Montezuma. Dipoi ricercai dai medesimi se quel che avevano fatto fusse stato di loro spontanea volontà o di comandamento e consiglio del lor signor Montezuma. Tutti dissero che di lor volontà, non di comandamento del lor signore, benché dapoi, mentre si mandava ad esecuzione la sentenzia data contra di loro e dovevano essere abbruciati, gridassero tutti ad una voce aver commesso tal delitto per consiglio del lor signore, e di suo comandamento l'avevan fatto. E a questo modo furono abbruciati publicamente nella piazza, senza alcun tumulto e sedizione.
E nel giorno medesimo che furono arsi, perché avevano confessato il signor Montezuma essere stato cagione del predetto omicidio commesso negli Spagnuoli, commandai che egli fusse posto nei ceppi: per la qual vista si sbigottí grandissimamente, benché il giorno istesso, poiché ebbi molto parlato seco, ordinai che gli fussero levati i ceppi, il che gli ritornò lo smarrito animo e apportogli grandissima allegrezza.
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