Quivi procurò che fussero edificate due grandi abitazioni, e in un'altra abitazione vi fecero una peschiera, dove avevano a posta messe cinquecento oche, le quali qui sono in grandissimo prezzo, percioché ogn'anno le pelano e si servono delle lor penne e della piuma. Nella detta abitazione misero anco oltra mille e cinquecento galline e altre cose assaissime necessarie per l'uso di casa. E molte volte gli Spagnuoli che hanno vedute le dette abitazioni, e considerati diligentemente gli ornamenti, hanno giudicato valer da ventimila ducati castigliani.
Similmente dimandai al medesimo signor Montezuma che mi volesse dire se nella costa di quel mare fusse fiume o golfo alcuno, dove le navi che ivi arrivassero facilmente potessero entrare e sicuramente fermarsi. Il qual mi rispose che di tal cosa egli nulla sapeva, nondimeno che gli farebbe dipingere in un panno le marine e i golfi di quel mare e i fiumi che v'entrano, e che io poi averia potuto mandare i miei Spagnuoli a cercare e veder diligentemente, ed esso Montezuma eleggerebbe per lor guide i paesani di detta provincia: il che poi fece con effetto, percioché il giorno seguente mi portarono in un panno di lino dipinte tutte le marine e golfi del mare, e i fiumi che sboccano in quello. Ivi si vedeva un certo fiume maggior degli altri, sí come da quella si poteva comprendere, il quale entrava in mare e pareva che scorresse tra due monti, che sono chiamati Sanmyn, in un certo golfo, insino al qual luogo i nocchieri pensavano che si dividesse la provincia chiamata Mazamalco.
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