Il signore sedeva in un picciolo cussino di cuoio eccellentemente lavorato. Nel tempo che esso mangiava, discosto da lui mangiavano cinque o sei vecchi, a' quali egli porgeva delle vivande poste dinanzi a sé. Eravi uno de' servidori che poneva e levava le vivande, e dagli altri che erano di fuori domandava i cibi che piú piacevano al signore. Egli si lavava le mani nel principio e fine del desinare e della cena; di quello sciugatoio col quale una volta s'asciugava le mani non si serviva piú. Similmente era vietato metter piú le vivande in quei piatti e scodelle nelle quali erano state portate una volta, se non si facevano di nuovo, e il medesimo modo si servava negli scaldavivande. Si vestiva quattro volte il giorno, e non usava mai la medesima veste.
Ciascuno che entrava nel palazzo bisognava che v'entrasse co' piedi nudi, e quando chiamati s'appresentavano a lui andavano con a testa e con gli occhi bassi, con la testa inclinata e col corpo inclinato, e parlandogli non gli guardavano la faccia, il che era segno d'onore e di riverenza: e conobbi che lo facevano per tal cagione percioché alcuni signori di quella provincia riprendevano gli Spagnuoli che, quando mi parlavano, tenendo la testa alzata mi guardavano, il che attribuivano a poco rispetto e riverenza. Quando il signor Montezuma usciva di palazzo, la qual cosa rade volte aveniva, tutti coloro che lo accompagnavano e che in lui si incontravano si schifavano di guardarlo, volgendosi con la faccia in altro lato, e in modo alcuno non lo guardavano, e tutti, finché egli passava, stavano fermi senza punto muoversi.
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Spagnuoli Montezuma
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