E che coloro m'avevano detto che si chiamava general capitano, luogotenente e governatore per Didaco Velazquez, e che publicamente avea comandato in tutta quella provincia esser chiamato con tal nome, e che già aveva constituiti giudici e reggenti e avea amministrato giustizia: il che era contra il servizio di Vostra Maestà, essendo a lei sottoposte queste provincie e da' suoi sudditi abitate; ed essendo ordinati chi rendesse ragione e li reggenti, non dovea usar que' titoli, non essendo stato ricevuto d'alcuno, benché avesse avuto commissione da Vostra Maestà d'esercitar tal cose. E io gli dimandava ed esortava che la mostrasse a me e al reggimento della città della Vera Croce, alla quale e io e gli reggenti eravamo apparecchiati d'ubbidire come a' comandamenti del nostro re e vero signore, e con effetto si faria quanto fusse utile al real servizio di Vostra Maestà; percioché io ero in quella città, dove io tenea prigione il signore, e in quella avevo ragunato grandissima quantità d'oro, e per la Vostra Altezza e per coloro che erano meco e per me stesso, il quale non avevo ardir di lasciare, temendo che dopo il partir mio di quella città gli abitatori non mi si ribellassero, e tal città e quantità d'oro e copia di tarsie si perdesse: la qual città perduta che fusse, tutte quelle provincie si ribellariano. E similmente diedi lettere al detto prete drizzate al detto dottore Ailon, il quale, come poi riseppi, quando il prete arrivò quivi, il detto Narvaez l'aveva preso e rimandatolo indietro prigione con due navi.
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