Considerato il gran danno che soprastava, essendo cominciate a ribellarsi le dette provincie per la persuasione del detto Narvaez, mi parea che, se me n'andava là dove egli fusse, molto raffrenarei gli paesani, vedendomi presente, né averiano ardire di pigliar l'armi contra di me; e anco pensavo trovare il modo di poter dar rimedio al male incominciato. Il medesimo giorno mi parti' de lí, lasciando la fortezza piena di maiz, con centoquaranta uomini, acqua e alcuni pezzi di artiglierie; e con gli altri che io avevo quivi, che erano sessanta, seguitai il mio viaggio, accompagnandomi alcuni baroni del signore Montezuma, al quale prima che io partissi parlai longamente, proponendogli che considerasse d'essere vassallo di Vostra Altezza, la quale ora gli aveva da rendere grazie di tutti quei servizii che egli le aveva fatti. Quegli Spagnuoli che rimanevano glieli raccommandavo grandemente, con l'oro e con le tarsie che egli m'aveva donato per l'Altezza Vostra e comandato che anco gli altri mi dessero, percioché io volevo andare a veder chi fussero coloro che erano arrivati al nostro porto, che in fin allora io non sapevo chi fussero; nondimeno giudicavo quegli esser uomini malvagi e non punto sudditi di Vostra Altezza. Egli promise che a coloro ch'io lasciavo si sarebbe provisto di tutte le cose a lor necessarie, e che terrebbe guardate le cose lasciate da me, appartenendo ciò a Vostra Maestà; e quegli che verrebbono meco mi condurriano per camino tale che io non uscirei delle sue provincie, e attenderiano che mi fusse proveduto d'ogni cosa.
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