I quali, in cambio e luogo di risposta alle mie lettere, m'imposero da parte di Narvaez che del tutto dovessi andare a rendergli ubbidienza e averlo per capitano e a lui lasciar la provincia, altramente me ne potrebbe avenir grandissimo danno, affermando il detto Narvaez aver grandissimo potere e noi piccolissimo e quasi niuno, e oltra gli Spagnuoli che aveva menati seco ancora li paesani lo favorivano. E se io deliberassi di consegnargli le provincie, mi promettevano a mio piacere le navi e la vettovaglia, e che io potevo partirmi senza impedimento alcuno, con tutti coloro che desideravano venir meco e con tutto ciò che volessimo portare. E l'altro prete mi disse cosí essere stato ordinato da Didaco Velazquez che facessero questo patto meco, e a tal fine aveva data la procura al detto Narvaez e insiememente a quegli due preti, e intorno a questo erano apparecchiati a pattuir meco in qualunque modo mi piacesse. Risposi ch'io voleva vedere la commissione di Vostra Maestà ch'io dovessi dare le dette provincie, e se alcuna n'avevano la mostrassero a me e alli reggenti della città della Veracroce, come è l'ordine e l'usanza nella Spagna, percioché era per ubbidirgli e per mandargli ad effetto; e per fin che io non la vedevo m'avevo proposto a niun modo acconsentire a ciò che avevano detto, ma io e i miei soldati tutti eravamo apparecchiati a metter la vita per difesa delle provincie, poiché l'avevamo e le tenevamo pacifiche e sicure per la Maestà Vostra, che mostrarci traditori e infideli al nostro re.
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