E nel detto commandamento commandavo a tutti coloro che erano venuti con Narvaez che per niun modo lo tenessero per capitano o veramente l'obbedissero come capitano o giudice, anzi fra un certo termine assegnato nel commandamento dovessero comparire avanti di me per intendere ciò che avevano da fare in servizio di Vostra Altezza, protestando che, se facessero altramente, procederei contra di loro come contra di ribelli e traditori e perfidi e malvagi sudditi, che si ribellano al lor re e usurpano le provincie e gli stati di quello, e desiderano darne il possesso a coloro che non v'hanno né ragione né azione alcuna. E se per vigore di tal commandamento non comparissero e non esequissero ciò che si conteneva in esso, procederei contra di loro secondo la forma della giustizia.
E la risposta che mi diede fu che mise in prigione il notaio e colui che con la mia procura era andato a mostrare il mio commandamento, e certi Indiani che avevano con esso loro, i quali furono ritenuti finché sopragiunse un altro mio nunzio, ch'io avevo mandato per saper dove si trovassero: in presenza de' quali di nuovo fecero la mostra di tutti i soldati, e minacciarono loro e me se non gli consegnammo le provincie. E conoscendo non poter schifar tanto male e scandalo, e vedendo che gli abitatori delle provincie già avevano cominciato a tumultuare e ogni dí piú se ne levavano contra, raccommandandomi a Iddio e ponendo giú la paura del danno che ne poteva seguire, deliberando meco istesso morir per servizio del nostro re e per difesa delle sue provincie, e se io non le lasciassi usurpare ne poteva nascere a me e a' miei soldati grandissima gloria, ordinai a Consalvo di Sandoval, mio maggiore esecutore, che procurasse di pigliare Narvaez e tutti coloro che volevano esser chiamati giudici e reggenti, e gli diedi ottanta de' miei soldati, a' quali comandai che dovessero seguitarlo e pigliassero coloro.
| |
Narvaez Vostra Altezza Indiani Iddio Consalvo Sandoval Narvaez
|