Come, posti i soldati in ordinanza, e caminarono tutto il giorno combattendo, e arrivati ad uno ottimo albergo si fortificarono.
Ed essendo giunto alla detta città di Catacuba, già essendo giorno, trovai i nostri soldati in una delle piazze della città che s'erano ristretti insieme, dicendo di non saper dove s'andare, a' quali comandai che s'affrettassero d'uscir della città, prima che il numero degli nemici crescesse e occupasse le terrazze, che da quelle ci potevano offendere grandemente. Quegli che erano posti alla fronte dissero di non saper dove andare; io gli misi alla coda, e io andai alla testa finché uscissimo della città. Gli aspettai in certi campi lavorati, e quivi essendo giunti quegli ch'erano rimasi alle spalle, intesi che avevano ricevuto grandissimo danno, e che erano stati uccisi alcuni Spagnuoli e Indiani, e rimaso nel viaggio molto oro, il quale gli nemici andavano raccogliendo. Quivi combattei con gli Indiani finché i miei passassero avanti: gli sostenni finché i nostri occuparono un colle, nel quale era una torre e un albergo assai forte, e l'occuparono senza nostro danno, percioché non mi partii de lí, né lasciai passar gli nemici, finché i nostri non presero il colle. Dove sa Iddio che fatica abbiamo sopportata, conciosiaché già niuno de' cavalli, che n'erano rimasi ventiquattro, poteva correre, né cavalieri che potessero alzar le braccia, né alcuno de' fanti non infermo che si potesse mover piú. Ed entrati in quello albergo, in esso ci fortificammo, e quivi fummo combattuti insino a notte, di maniera che non potevamo riposar un'ora.
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