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      Noi ritornammo nella città, dove da' cittadini fummo benignamente ricevuti, e quivi ci riposammo per tre giorni, che invero ne avevamo bisogno di riposo.
     
     
      Come alcuni cittadini d'Ocupatuio, i quali ad instanzia del lor signore avean seguito la fazion di quelli di Culua, vennero ad offerirsi al Cortese, pregandolo che volesse perdonargli e che 'l fratel del signore tenesse lo stato, e la risposta a loro fatta. E sito della città di Guacachula.
     
      Fra questo mezzo vennero a trovarmi i cittadini d'una gran città, offerendosi al servizio della Maestà Vostra; la qual città è situata nella cima di quei monti, lontana dal sopradetto campo de' nemici per due leghe, e anco dal piede del monte, dal quale già ho detto che usciva quella palla di fumo: questa città è nominata Ocupatuio. E mi fecero a sapere che 'l signore che prima gli governava aveva seguitati quegli di Culua, nel tempo che noi fummo per quei luoghi, pensandosi che noi non ci dovessimo fermare finché venissimo alla sua città; e già molti giorni avevano cercato di pigliar la mia amicizia, e sariano venuti a render ubbidienza a Vostra Maestà, ma il lor signor non aveva voluto né l'aveva comportato, benché molte fiate l'avessero richiesto. Ora essi volevano sottoporsi al servizio di Vostra Altezza; e che ivi era rimasto il fratello del detto lor signore, il qual era sempre stato di quella opinione e parere, e che io dovessi volentieri comportare che egli al presente tenesse lo stato, e, benché quello ritornasse, io non acconsentissi che fusse ricevuto per signore, percioché né anco essi lo riceverebbono.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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