E tenendo ancora fisso nella memoria il passato tradimento, il grandissimo danno e la tanto fresca uccisione degli Spagnuoli, avevo deliberato d'assaltar quegli della predetta città che erano stati cagione di tanta ruina, e a questo effetto cominciavo ad apparecchiare tredici brigantini per danneggiar la detta città quanto mi fusse possibile per la via del lago, quando essi perseverassero nel lor cattivo proposito. Scrissi alla Maestà Vostra che, mentre si fabricavano li predetti brigantini, e ch'io e gl'Indiani amici nostri apparecchiavamo d'assaltargli, io mandavo all'isola Spagnuola per far condurre in nostro aiuto uomini, cavalli, artegliarie e armi: e per questo io scrivevo agli ufficiali di Vostra Maestà che in quella isola fanno residenza, e mandavo danari per ogni spesa; e anco feci a sapere a Vostra Maestà ch'io non pensavo di riposarmi né volevo cessare finché conseguivo la vittoria de' nemici, e in ciò ero per metter ogni possibil diligenza, non curando né spesa né fatica né pericolo alcuno che me ne potesse avenire, e con quest'animo apparecchiavo di partirmi dalla provincia di Tepeaca.
Similmente diedi aviso alla Maestà Vostra come nel porto della città della Veracroce era giunta una nave di Francesco di Garai, luogotenente e governatore dell'isola Iamaica, con grandissima carestia d'ogni cosa; nella qual nave erano forse da trenta uomini, e riferivano che due altre navi aveano fatto vela per andare al fiume Panuco, dove era stato rotto un certo capitano di Francesco de Garai: e temevamo, se andavano là, che ricevessero qualche danno dagli abitanti appresso il detto fiume.
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