Li signori di Coatincan e di Guaxuta e io per cosí buona opera rimanemmo amici e confederati, e io in nome di Vostra Maestà perdonai loro li passati errori, ed essi n'ebbero grandissima allegrezza.
Come il Cortese andò alla città Iztapalapa, donde fu scacciato dal fratello di Montezuma. Gli Indiani se gli appresentarono, co' quali andò combattendo fin che arrivò a detta città, non ostante che nel lago dolce cominciasse ad uscir acqua con grandissimo impeto per spazio di mezza lega. Entrò insieme con gli nemici nella città e, fatto grandissimo danno e postovi dentro fuoco, uscí, ricordatosi dell'argine rotto; e trovata molto grande acqua, la passò in grandissima fretta e ritornò in Tessaico.
Noi stemmo in questa città di Tessaico sette overo otto giorni senza battaglia alcuna o contrasto, fortificando il nostro albergo e ponendo ordine alle cose necessarie e opportune alla nostra difesa e a poter offendere li nostri nemici. Vedendo che non si movevano contra di noi, uscii della città con ducento Spagnuoli, tra i quali n'erano diciotto a cavallo, trenta con balestre e dieci con gli schioppi, e tre o quattromila Indiani amici nostri, e me n'andai alla riva del lago insino ad una certa città nominata Iztapalapa, che è lontana due leghe dalla famosa città di Temistitan e sei da Tessaico, la qual città contiene diecimila case, e la metà d'essa e forse delle tre parti le due sono poste in acqua. Il signore, che era fratello di Montezuma, il quale gli Indiani dopo la morte del detto Montezuma l'avevano fatto signore, fu il primo che ne facesse guerra e ne cacciasse della città, sí che per questo, e anco perché avevo conosciuto che gli abitatori della detta città erano di cattivo animo verso di noi, deliberai d'andar là. E avendo essi presentito la mia venuta, per spazio di due leghe prima che io arrivassi là, in un subito mi s'appresentarono gli soldati indiani, alcuni nella pianura e alcuni nel lago portati dalle canoe, e cosí tutto quello spazio di due leghe andammo insieme mescolati, combattendo e contra quegli che erano in terra ferma e contra quegli che uscivano del lago, insin che arrivammo alla detta città. E prima quasi per due terzi d'una lega aprivano una strada mattonata, che è tra il lago dell'acqua dolce, e 'l lago dell'acqua salsa a guisa di riparo o d'argine, sí come per la figura della città di Temistitan che mandai alla Maestà Vostra si può vedere; la quale strada o riparo essendo rotto, dal lago salso nel lago dolce cominciò ad uscir l'acqua con grandissimo impeto, benché siano distanti per spazio di piú di mezza lega.
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