L'uno era per accompagnare alcuni nunzii fuori della detta provincia, ch'io mandavo alla città di Tascaltecal, per sapere a che termine fussero quei tredici brigantini i quali s'apparecchiavano quivi, e apparecchiare altre cose opportune sí per coloro che erano rimasi nella città della Veracroce, sí anco per quegli che erano meco.
L'altro era per far sicura una parte della provincia, sí che gli Spagnuoli potessero sicuramente andare e tornare, percioché a quel tempo non potevamo uscir della provincia d'Aculuacan, se non passavamo per li luoghi de' nemici, e gli Spagnuoli che dimoravano nella città della Veracroce e altrove non potevano venirci a trovare senza grandissimo pericolo. E commisi al detto esecutor maggiore che, dopo che gli avesse condotto gli nunzii in luoghi siuri, arrivasse fino a una certa provincia nominata Calco, la qual confina con questa provincia di Culuacan, percioché io tenevo per cosa certa che gli abitatori d'essa, benché fussero della fazione di quelli di Culua, volevano farsi sudditi di Vostra Maestà, e non avevano ardir di farlo per paura d'una certa guardia che vi tenevano quei di Culua. Il detto capitano si partí, e fu accompagnato da tutti quegl'Indiani di Tescaltecal i quali avevano condotte quivi le nostre some, e d'alcuni altri che erano venuti per darci soccorso e avevano fatto qualche preda nella guerra. Subito che cominciarono ad inviarsi, il capitano giudicò che nel marchiare gli nemici non averiano ardir di assaltargli, se gli Spagnuoli stessero per retroguarda; ma gli nemici, che erano nella terra del lago e su per la riva, assaltarono la schiera delle genti di Tascaltecal e tolsero loro la preda e n'uccisero alcuni.
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