Oltra di ciò mi dissero ch'io molto ben sapevo che essi non m'erano stati mai nemici, né in guerra né fuor di guerra, e anco sapevo che, mentre gli abitatori di Culua assediavano la fortezza e la casa nella città di Temistitan, e gli Spagnuoli che io avevo lasciati quivi mentre andai a Cimpoal a parlare a Narbaez, e anco due Spagnuoli che erano nella lor provincia per guardia di certa quantità di maiz che io avevo mandato a ricogliere nella detta provincia, gli avevano cavati fuori di quella insino alla provincia di Guasucingo, percioché conoscevano gli abitatori di quella esser nostri amici, acciò quelli di Culua non gli uccidessero, sí come avevano uccisi tutti quegli che avevano trovati fuori della fortezza nella città di Temistitan. E con le lagrime sugli occhi mi dissero queste e molte altre cose. Io gli ringraziai e del loro buon animo verso di noi e buoni effetti, e promisi di fare ogni cosa che essi desiderassero, e che sariano ben trattati da me. E d'allora innanzi sempre mostrarono buon animo verso di noi, e rendono ubbidienza in tutte quelle cose che io comando loro in nome di Vostra Maestà.
Come Ferdinando, fratello di Cacamacin, è creato signor della provincia Aculuacan.
I figliuoli del detto signor di Calco e quegli che erano venuti con esso loro dimorarono quivi un giorno, e, perché desideravano di ritornar nella patria, mi pregavano che io dessi loro dei miei soldati che gli conducessero sicuri. E Consalvo di Sandoval accompagnato da alcuni cavalli e fanti se n'andò con loro, a' quali comandai che, poiché gli avessero accompagnati nella provincia, arrivassero a Tascaltecal e menassero certi Spagnuoli che dimoravano quivi, e anco don Ferdinando, fratello del detto Cacamacin, del quale di sopra ho fatto menzione.
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