Il quale spettacolo senza dubbio a coloro che 'l viddero apportò grandissima maninconia e dispiacere.
Essendo arrivato là il maggiore esecutore, subito gli abitatori di quella terra conobbero il loro grande errore e sceleraggine, e fuggendo cominciarono a cercar di salvarsi; ma li nostri fanti e cavalli e gli Indiani amici nostri gli perseguitarono e n'uccisero molti, ed ebbero prigioni assaissime donne e tanti fanciulli quanti poterono avere e gli fecero schiavi; benché, mosso a pietà, non volse che si facesse tanta uccisione né tanta ruina quanta poteva, e prima che si partisse comandò che si ragunassero e abitassero nella lor terra. E al presente v'abitano, e sono del loro errore pentiti grandemente.
Il detto maggiore esecutore andò piú avanti cinque o sei leghe, ad una certa terra della provincia di Tascaltecal che è la piú vicina alli confini di Culua, e quivi trovò gli Spagnuoli e gli uomini che conducevano li brigantini. E il giorno seguente si partí con le tavole e con le travi, che le portavano con un bell'ordine piú di ottomila uomini: ed era cosa mirabile da vedere, e cosí penso che sia maravigliosa da credere, il portar dieci brigantini per terra per spazio di diciotto leghe. E riporto il vero alla Maestà Vostra, che dalla prima all'ultima schiera vi era lo spazio di tre leghe. E quando cominciarono a camminare andavano avanti otto Spagnuoli a cavallo e cento fanti; dai fianchi vi erano a difesa piú di diecimila uomini della provincia di Tascaltecal, de' quali erano capi Iutecal e Teutipil, che sono due signori de' principali della detta provincia; alla retroguardia erano cento Spagnuoli, e oltra li fanti e otto a cavallo forse diecimila uomini da combattere, de' quali era capo Chichimecatecle, che è de' primarii di quella provincia, con altri capitani che menava seco.
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