Il che avendo saputo quelli di Calco, me lo fecero a sapere, pregandomi che subitamente io dovessi mandar loro soccorso: e io di subito spedi' il detto esecutor maggiore con certi fanti e cavalli. Nondimeno, quando egli arrivò là, gli nemici nostri di Culua avevano fatto giornata con gli amici nostri di Calco, e piacque a Iddio che quegli di Calco ottenessero la vittoria e uccidessero molti de' nemici; e ne fecero prigioni quaranta, tra i quali era un certo capitano di Messico e due altri de' primarii, i quali tutti furono da quelli di Calco consegnati al detto esecutor maggiore, che gli conducesse a me. Alcuni de' quali me gli mandò, gli altri ritenne appresso di sé, percioché volse rimanere alla guardia di quelli di Calco in una certa terra ne' confini di Messico; e poiché gli parve la sua dimora non esser necessaria, ritornò a Tessaico, e menò seco gli altri prigioni che erano rimasi appresso di lui. In questo mezzo facemmo assai altre scaramuccie e zuffe con gli abitatori di Culua, le quali tutte lascio di raccontare per fuggire la lunghezza.
Essendo già sicura la strada dalla città della Vera Croce a questa, e potendo quegli della detta città andare e tornar sicuri, ogni giorno intendevano qualche cosa di noi, e noi similmente di loro, il che prima non si poteva fare. E per un certo nunzio mi mandarono certe balestre e schioppi e polvere, di che pigliammo grandissimo piacere, e de lí a due giorni, mandandomi un altro nunzio, mi fecero a sapere esser arrivate in porto tre navi, nelle quali erano stati portati molti soldati e cavalli, e che subito ce gli mandarebbono.
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