Come il Cortese uscí di Thessaico con trentamila uomini e alloggiò in Tamanalco; il parlar che fece a' signori di Calco; come nel viaggio s'unirono con lui da quarantamila combattenti. Dell'assalto che diede da tre bande ad un monte asprissimo e molto erto, in cima del quale era gran moltitudine di gente; come assaltò quelli ch'erano nella pianura, ferendone e uccidendone molti.
Il giorno seguente, che fu il venerdí il quinto d'aprile del detto anno 1521, mi partii da questa città di Tessaico in compagnia di trenta cavalieri e trecento fanti, a' quali diedi per capitano Consalvo di Sandoval, esecutor maggiore, e meco uscirono da ventimila uomini di Tessaico. E in ordinanza andammo la sera ad alloggiare ad una terra della provincia di Calco, nominata Tamanalco, dove fummo ricevuti e albergati ottimamente: e quivi perché è luogo fortissimo, poi che quegli di Calco diventarono amici nostri, sempre tennero la guardia, essendo ne' confini della provincia di Culua. Il giorno seguente pervenimmo a Calco ad ora di nona e non indugiammo punto, se non quanto parlammo a' signori di quel luogo, a' quali palesai l'animo mio, che era una volta circondare il lago, pensando che passato quel giorno, che era di gran momento, quei tredeci brigantini sariano finiti e apparecchiati da potergli mettere nel lago. E avendo parlato co' signori di Calco, ad ora di vespro ci partimmo e arrivammo ad una lor terra, dove s'unirono con noi da quarantamila uomini combattenti amici nostri, e quivi ci riposammo quella notte.
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