Io, subito che viddi il lor mal ordine, e pensando s'io pigliavo quelle due rupi potevo far loro di molto danno, chetamente comandai ad un capitano che co' suoi soldati salisse sopra una di quelle, e occupasse la piú erta e difficile; e io insieme con gli altri cominciai a salire il monte da quella parte dove gli nemici erano piú spessi. E piacque a Iddio ch'io prendessi un giro del monte, e ci ponemmo in luogo tanto alto che quasi agguagliavo quello dove combattevano, il qual pareva impossibile di poterlo pigliar per forza, se non con grandissimo pericolo e danno. Già uno de' capitani aveva posta la sua bandiera nella piú alta parte del detto monte, e de lí cominciò a batter gli nemici con le balestre e con schioppi. Essi, vedendo il danno che pativano e considerando ciò che poteva seguire, accennarono di volersi arrendere e posero giú le armi in terra. Ed essendo l'animo mio stato sempre di mostrar loro, benché fussero degni di grandissima pena, che noi non gli volevamo offendere né far danno alcuno, massimamente poiché volevano esser vassalli di Vostra Maestà, ed essendo gente di tanta ragione che molto bene intende tutte queste cose, comandai che si rimanessero da offendergli. E quando vennero a parlarmi io gli ricevetti con lieto volto, ed essi, avendo veduto quanto benignamente ci portavamo con esso loro, ne diedero aviso a quelli che erano nell'altro monte; i quali, benché fussero rimasti vincitori, nondimeno deliberarono di darsi per vassalli alla Maestà Vostra, e vennero dimandando perdono de' lor commessi errori.
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Iddio Vostra Maestà Maestà Vostra
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