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      Mentre combattevamo di questa maniera, un certo Indiano di Tascaltecal, non visto da' nemici, saltò oltra per un luogo molto difficile. Subito che gl'Indiani lo viddero, si pensarono che gli Spagnuoli fussero entrati de lí, e a questo modo soprapresi da maraviglia e da spavento si diedero a fuggire, e quell'Indiano e quattro miei servidori gli perseguitarono; e due capitani poi, subito che viddero l'Indiano passato, lo seguitarono e passarono anch'essi. Io co' cavalieri cominciai andare attorno quei luoghi insino al monte per poter trovare l'entrata nella terra, e gl'Indiani nemici nostri sempre tiravano contra di noi e freccie e bastoni aguzzati, percioché tra loro e noi non v'era se non lo spazio d'una spelonca in modo d'una fossa. Ed essendo intenti alla battaglia cominciata con noi, e non avendo ancora visti quei cinque cavalieri spagnuoli, furono da loro assaliti di dietro alla sprovista e cominciati a ferire. Ed essendo stati trovati tanto sprovisti, e non si pensando di poter esser offesi di dietro, percioché non avevano saputo che li compagni avessero abbandonato il passo donde quell'Indiano e gli Spagnuoli erano passati, stavano maravigliati e non avevano ardir di combattere, e gli Spagnuoli n'uccidevano qualcuno; ma poiché viddero la verità della cosa, cominciarono a darsi a fuggire. E già li nostri erano entrati nella terra e l'avevano cominciata ad abbrucciare, e gli nemici tutti fuggivano, e cosí fuggendo si ritirorno al monte, benché molti di loro ne morissero, e li cavalieri spagnuoli n'uccisero molti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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