Poiché avemmo trovata l'entrata nella terra circa a mezzogiorno, ci fermammo in quella in una certa casa posta in un giardino, percioché già la terra era del tutto abbrucciata e l'ora già tarda. Il signor della terra e alcuni de' principali, vedendo che in luogo sí difficile e sicuro non s'erano potuti difendere, temendo che salissimo il monte per uccidergli, deliberarono di venire ad offerirsi per vassalli di Vostra Maestà, e io per tali gli ricevetti, e mi promisero d'esser nostri amici per l'avenire. Questi Indiani e gli altri che venivano a sottomettersi per vassalli di Vostra Maestà, dopo l'abbrucciamento delle case e il saccheggiamento delle robbe, dissero che la cagione d'aver sí tardi presa l'amicizia nostra era stata perché credevano far la penitenza de' commessi errori, quando patissero d'esser prima danneggiati, pensandosi che, avendo essi patito danno, noi non dovessimo portar loro piú odio.
Quella notte alloggiammo in quella terra, e il giorno seguente seguitammo il nostro viaggio per provincia e ville disabitate e senza acqua, la qual provincia e anco la cima d'un monte trapassammo con grandissima fatica e stenti e senza aver da bevere, di maniera che molti degl'Indiani che erano con esso noi morirono di sete. E sei leghe lontano da quella città ci riposammo in una certa abitazione. E all'alba avendo seguitato il nostro viaggio, giungemmo in vista d'una bellissima città nominata Sichimilco, la quale è posta in un lago d'acqua dolce; e gli abitatori di quella, avendo molto prima inteso la nostra venuta, avevano fatti molti argini e fossi, e avevano levati li ponti di tutti li luoghi donde s'entrava nella detta città, che è lontana dalla famosa Temistitan tre o quattro leghe; e in essa erano molti uomini valorosi, li quali avevano determinato o di difendere la città o di morire.
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Vostra Maestà Indiani Vostra Maestà Indiani Sichimilco Temistitan
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