Ed essendoci per l'aiuto d'Iddio alquanto rifatti, e avendo cominciato ad aver qualche vittoria de' nemici, che n'avevano battuti e cacciati della città di Temistitan, gli abitatori di Chinanta fecero a sapere a quegli Spagnuoli che essi avevano inteso gli altri Spagnuoli esser nella provincia di Tepeaca; e se essi desideravano saper la verità, mandassero due Indiani, e, avendo da passar per molte provincie de' nemici, dovessero tener cura d'andar di notte e fuori della strada ordinaria, finché giugnessero a Tepeaca. E uno degli Spagnuoli, che era piú prudente degli altri, ne mandò lettere del seguente tenore.
Lettere degli Spagnuoli che abitavano in Chinanta agli Spagnuoli ch'erano in Tepeaca.
Nobili Signori, ho scritto alle nobiltà vostre due o tre lettere, ma non so già se vi siano state portate: io non ho avuto risposta alcuna d'esse, e parimente dubito questa non poter pervenire alle vostre mani. Faccio intendere alle nobiltà vostre che tutti gli abitatori di Culua si sono ribellati e fannoci guerra, e ne hanno assaltato piú volte; nondimeno a laude dell'onnipotente Iddio abbiamo ottenuto vittoria, e continuamente facciamo guerra con gli abitatori di Tuxtebeque e confederati di Culua. Li sudditi e vassalli della sacra Maestà, che sono sette città della provincia di Tenez, e io e Nicolò che siamo stati sempre in Chinanta, la quale è la principale, desidereriamo grandissimamente saper dove si trovi il capitano, per potergli mandar lettere e renderlo certo di tutte le cose che qui sono state fatte.
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