E se mi darete aviso dove si trovi e mi manderete venti o trenta Spagnuoli, volentieri me ne verrò là con due abitatori di queste provincie, i quali similmente desiderano vedere il capitano e parlargli: il che saria molto a proposito, percioché, sopravenendo già il tempo di raccogliere il cacap, quegli di Culua facendone guerra non lo permetteranno. Il Signore conservi le vostre nobili persone, come esse medesime desiderano.
Di Chinanta, non so qual dí d'aprile 1521.
Al servizio delle S.V.
Ferdinando di Aartuntos.
Subito che li detti Indiani giunsero alla provincia di Tepeaca con la sopra scritta lettera, il governatore ch'io avevo lasciato quivi con alcuni Spagnuoli sollecitò che mi fusse portata alla città di Tessaico. La qual ricevuta avemmo grandissimo piacere, imperoché, se ben io conoscevo il fedelissimo animo di quei di Chinanta, nondimeno istimavo che, se si fussero confederati con quei di Culua, ariano uccisi quegli Spagnuoli che ivi si trovavano. A' quali subito risposi, avisandogli di tutte le cose che erano avenute, e che sperassero, benché fussero circondati d'ogn'intorno, che col favor d'Iddio tosto sariano liberi e securamente potrebbono entrare e uscire.
Come il Cortese, fatta una machina per condur i brigantini nel lago, e fatta la rassegna de' soldati, e quelli esortati a portarsi valorosamente contra nemici, mandò nunzii a Tascaltecal, Guasucingo e Churultecal, che venissero a trovarlo con quel piú numero di gente e piú fiorite che li fusse possibile: e cosí vennero, secondo l'ordine dato loro, con piú di cinquantamila combattenti.
| |
Spagnuoli Culua Chinanta Aartuntos Indiani Tepeaca Spagnuoli Tessaico Chinanta Culua Spagnuoli Iddio Cortese Tascaltecal Guasucingo Churultecal
|