Poiché fummo andati attorno al lago, dalla qual vista comprendemmo piú modi da potere e per acqua e per terra assediar Temistitan, dimorai nella città di Tessaico, apparecchiando il meglio che si poté e genti e arme, e usando diligenza in far fornire i brigantini e una certa machina da condurgli al lago, la quale fu cominciata a fabricare subito che arrivarono le travi e le tavole di detti brigantini, in un certo fossato che era dinanzi alle case della città e scorreva tanto che entrava nel lago. E da quel luogo dove furon fatti li brigantini e la detta machina, insino al lago vi è la distanzia quasi di mezza lega. E a quest'opera attesero ogni giorno da ottomila uomini degli abitatori d'Aculuacan e di Tessaico, percioché quella machina era di altezza quanto saria la statura di due uomini, di modo che li brigantini potevano esser condotti al lago senza pericolo e fatica: la qual opera fu grande e degna di maraviglia. Finiti li brigantini e posti sopra la machina, alli XXVIII d'aprile del predetto anno feci la rassegna di tutte le nostre genti e trovai ottantasei cavalieri, cento e diciotto fra balestrieri e schioppettieri, e settecento e piú fanti con le spade e rottelle, e tre gran pezzi d'artegliaria di ferro, e quindeci piccioli di bronzo, e dieci centinaia di polvere. E avendo fatto la mostra, comandai a tutti gli Spagnuoli che quanto fusse possibile e servassero e adempissero gli ordini che io avevo posti tra loro per le cose della guerra, e stessero di buon animo e prendessero forze e ardire, vedendo che Iddio ci dava il modo d'aver la vittoria contra gli nemici nostri.
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