Pagina (237/1486)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Furono in questa battaglia feriti venti Spagnuoli, nondimeno ottenemmo la vittoria.
      Avendo gli abitatori d'Iztapalapa mandati fuori li fumi da certe torri d'idoli, che erano poste in un colle alto e vicino alla lor città, quegli di Temistitan e dell'altre città poste nel lago conobbero ch'io entravo nel lago co' brigantini, e subito si ridusse insieme gran numero di canoe per assalirci e venire a tentar che cosa fussero li brigantini, e, sí come potei comprendere, erano piú di cinquecento. E vedendo che venivano alla volta nostra, io e quegli che eravamo saliti sopra il colle scendemmo de' brigantini con grandissima prestezza, e comandai a' capitani de' brigantini che per niun modo si movessero, accioché coloro che erano nelle canoe deliberassero d'assaltarci e credessero che noi avessimo paura non avendo ardir d'assaltargli: onde cominciarono con grande impeto a dirizzar le canoe contra di noi, nondimeno a due tiri di balestra si fermarono. E rivolgendomi per l'animo come potessi nel primo assalto ottener la vittoria, e far di modo che mettessimo un grandissimo spavento agli nemici, essendo in loro posta la somma di tutta la guerra, e pensando donde essi potevano da noi e noi da loro ricevere il maggior danno per acqua, piacque a Iddio che, mentre stavamo a guardarci l'un l'altro, si levasse un vento da terra molto a noi favorevole e prospero, di modo che potevamo andar loro adosso: e subito comandai a' capitani che dessero l'assalto alle canoe, perseguitandole finché entrassero in Temistitan.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Spagnuoli Iztapalapa Temistitan Iddio Temistitan