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      E benché io desiderassi la loro uscita piú che essi medesimi, potendo noi piú facilmente far lor danno trovandogli alla campagna che nella fortezza che avevano in acqua, nondimeno avevo caro che fussero d'ogni banda circondati, e in niuna cosa potessero aver commodità alcuna di terra ferma; e avegna che l'esecutor maggiore fusse ferito, gli ordinai che andasse con le sue genti ad una picciola terra, dove arrivava una delle vie mattonate. Egli si partí accompagnato da ventitre a cavallo, da cento fanti e diciotto tra balestrieri e schioppettieri, e mi lasciò quei cinquanta fanti ch'io solevo sempre condur meco; e il giorno seguente arrivò là, e in quel luogo dove io gli avevo comandato pose gli suoi alloggiamenti, sí che fu attorno attorno posto l'assedio alla città di Temistitan, di maniera che niuno poteva uscir per quei luoghi donde per le vie mattonate si usciva in terra ferma.
      Io avevo, potentissimo Signore, nel mio campo, che era posto in quella via, dugento fanti spagnuoli, tra i quali erano venticinque tra balestrieri e schioppettieri, senza li soldati messi alla guardia de' brigantini, che erano piú di dugentocinquanta. E tenendo noi gli nemici alquanto serrati, e avendo meco molti de' nostri amici indiani, uomini atti a combattere, ordinai d'entrar nella città per la detta via mattonata quanto piú gagliardamente potevo, e che li brigantini fussero apparecchiati dall'uno e dall'altro lato, acciò potessero fare spalle a' soldati. Dipoi comandai ad alcuni a cavallo e a' fanti a piè, di quegli che dimoravano nella città di Cuioacan, che venissero al nostro campo per dar l'assalto alla città insieme con esso noi, e dieci cavalli tenessero l'entrata di quella via, facendo spalle a noi mentre combattevamo; e alcuni ne rimasero nella città di Cuioacan, percioché gli abitatori delle città di Sichimilco, Culuacan, Iztapalapa, Chilubusco, Mechichalcingo, Guitagnaca e Mizqueque, poste nel lago e già ribellatesi, aiutavano quei di Temistitan; e volendo essi assaltarne alle spalle, eravamo sicuri, difendendoci li detti dieci o dodeci a cavallo, i quali ordinai che andassero scorrendo per quella via, e altrettanti n'erano sempre nella città di Cuioacan, oltra li diecimila Indiani amici nostri.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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