Nell'altra parte del ponte avevano fatto un altro grande argine di cespugli e di mattoni crudi, ed essendo noi giunti là, non potevamo passar se non ci gettavamo in acqua, e questo era con grandissimo nostro pericolo, massimamente combattendo gli nemici molto vigorosamente: e da l'uno e l'altro lato della detta contrada era una infinita moltitudine di nemici, che con grande ardire combattevano dalle terrazze. Ed essendo arrivati là molti balestrieri e schioppettieri, e tirati due pezzi d'artegliaria per quella contrada, facevamo loro grandissimo danno; e sapendo questo, alcuni Spagnuoli si gettarono all'acqua e passarono all'altra riva, e stemmo due ore combattendo prima che potessimo pigliar quell'argine. E gli nimici, vedendo che passavano, abbandonando l'argine e le terrazze, si diedero a fuggir per quella contrada: e cosí passò tutta la gente, e io subito feci riempiere il detto ponte e disfar l'argine.
Tra questo mezzo gli Spagnuoli con gl'Indiani amici nostri seguitarono gli nemici per quella contrada per spazio d'un tiro di balestra insino all'altro ponte, che è vicino alla piazza e al palazzo, che è tra li principali alberghi della città. Questo ponte non l'avevano levato, né fattovi argine alcuno, percioché si avevano pensato che noi quel giorno non dovessimo pigliar punto di quel che pigliammo, né anco noi pensavamo di poterne prender la metà. E nell'entrata della detta piazza posi un pezzo d'artegliaria, che faceva gran danno agli nemici, che erano di sí gran numero che non capivano nella piazza.
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Spagnuoli Spagnuoli Indiani
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