Io, pensandomi che in vero cosí fusse, montai a cavallo e andai, aspettandolo quivi per tre o quattro ore; nondimeno non volse mai venire né comparirmi dinanzi. Onde vedendo che era una beffa, ed essendo già l'ora tarda, né il signore né anco gli suoi nunzii ritornando, commisi che fussero chiamati gli Indiani amici nostri che erano rimasi nell'entrata della città, quasi una lega lontani da quel luogo dove noi eravamo; ai quali avevo comandato che non venissero piú avanti, percioché li cittadini m'aveano richiesto che nel parlamento della pace non vi si dovesse trovar presente alcuno di loro. Essi ne vennero incontanente, come anco fecero le genti di Pietro d'Alvarado. Giunti che furono, cominciammo a combattere certi argini e alcune strade con canali pieni d'acqua che erano ancora in poter de' nemici, che erano la maggior fortezza che fusse rimasa loro, e insieme con gli Indiani amici nostri andammo tanto avanti quanto ci parve. Ma quando io usci' degli alloggiamenti, ordinai a Consalvo di Sandoval che entrasse dall'altra parte delle case, dove s'erano fortificati gli nemici, di modo che gli tenessimo circondati, ma però non venisse a battaglia se prima non sapeva che noi ci fussimo affrontati con loro. Sí che, essendo cosí circondati e ristretti, non avevano via alcuna da passare, se non sopra li corpi morti e per le loggie e per li portici che ancora restavano in man di loro, e perciò non trovavano né saette, né bastoni, né sassi coi quali ci potessero offendere; e con esso noi venivano gli Indiani amici nostri armati a spade e rotelle.
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