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      La sera posi ordine che 'l giorno seguente dovessimo entrar nella città, e che s'apparecchiassero tre pezzi d'artiglieria grossa che avevamo per condurgli là, percioché mi pensavo che, essendo gli nemici tanto stretti che non potevano volgersi, e volendo noi entrar senza combattere, essi averiano potuto annegar gli Spagnuoli, onde io volevo da lontano battergli con l'artiglieria per levargli dalla difesa contra di noi. Parimente ordinai all'esecutor maggiore che 'l giorno seguente fusse apparecchiato ad entrar co' brigantini per un certo lago molto grande che era fra le case, dove erano ragunate tutte le canoe de' nemici: e tenevano sí picciol numero di case dove potessero stare, che 'l signor della città con alcuni primarii se ne stava nelle canoe, non sapendo che si fare. E noi quel giorno facemmo parlamento e ferma deliberazione che dovessimo entrare nella città.
      La seguente mattina per tempo comandai che tutti stessero apparecchiati, e fussero condotti que' due pezzi grossi d'arteglieria, avendo prima il giorno innanzi mandato a dire a Pietro d'Alvarado che mi aspettasse in piazza, e non combattesse co' nemici finché io non arrivasse là. Essendo noi già ridotti insieme, e stando li brigantini apparecchiati dopo le case nelle quali erano gli nemici, comandai che, sentendo scaricare uno schioppo, entrassero da una certa parte che mancava da prendere, e quivi facessero di modo che gli nemici fussero forzati a gettarsi in acqua verso questa parte dove avevano da stare apparecchiati li brigantini, imponendo loro che mettessero ogni cura e fatica di pigliar vivo Guautimucin, percioché, subito che egli fusse preso, la guerra sarebbe finita.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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