E questo giovando poco, comandai che fusse scaricato un schioppo; al qual segno li nostri subito occuparono quel canto che mancava lor di prendere, e, gettati in acqua coloro che vi erano, gli altri che rimasero s'arrenderono senza combattere; e li brigantini, entrati insieme in quel lago, assaltarono le canoe, e gli uomini che in quelle si trovavano non ebbero ardire di affrontarsi a battaglia.
E piacque all'onnipotente Dio che un certo capitano dei nostri, nominato Garci Holguin, si mise a seguitare una canoa, nella quale gli pareva che fussero portati uomini di qualche riputazione; e avendo egli a proda due o tre balestrieri, si apparecchiavano di saettare coloro che erano nelle canoe, i quali accennarono che in quella canoa vi era il signore della città, e perciò non volessero altrimenti contra di loro tirare saette. Allora essi di subito corsero a pigliare il detto signore, che era Guautimucin, e anco il signore della città di Tacuba e molti altri che erano nella detta canoa; e incontanente il predetto capitano Garci Holguin condusse prigione quel signore, insieme con gli altri primarii, a quella loggia dove io stavo, che era appresso il lago del signore della città. Il quale, poiché fu a sedere, non gli avendo io usato asprezza alcuna, fattomisi vicino mi disse in suo linguaggio che aveva fatto ciò che era tenuto a fare per difendere se stesso e i suoi, di modo che era condotto in simile stato, e che per l'avenire io disponessi di lui a mio piacere; e ponendo mano ad un certo mio pugnale, mi pregò che ficcandoglielo nel petto l'uccidesse, ma io gli commandai che dovesse star di buon animo.
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Dio Garci Holguin Guautimucin Tacuba Garci Holguin
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