E perché ci parve che bisognasse far cosí, e li detti procuratori si partivano, per loro scrissi al detto Tapia, narrandogli tutte quelle cose che erano fatte, e che in mio luogo mettevo e davo commissione a Consalvo di Sandoval esecutor maggiore, a Didaco di Sotto e a Didaco di Valdenebro, che erano quivi nella città della Vera Croce, che in mio nome, insieme con quel comune e insieme co' procuratori degli altri comuni, vedessero ed eseguissero quel che appartenesse al servizio di Vostra Maestà e al commodo delle provincie: e in vero essi erano e sono tali che non erano per fare altramente.
Giunti che furono dove si trovava il detto Tapia, il quale già si era messo in viaggio col padre fra Pietro, gli dissero che tornasse adietro, e ritornarono insieme alla città di Cimpual; e quivi il detto Cristoforo mostrò le commissioni e provedimenti della Maestà Vostra, alle quali tutti ubbidirono con quella riverenza che si debbe alla Vostra Maestà. Nondimeno, in quanto al mandarle ad esecuzione, ne supplicavano alla Maestà Vostra, giudicando cosí esser convenevole al suo real servizio, per le ragioni e cagioni contenute nella supplicazione, dove hanno scritto piú diffusamente come tal cose siano passate: la qual supplicazione li procuratori che vengono dalla Nuova Spagna la portano, sottoscritta di mano di notaio publico. Dopo molte monitorie fatte d'amendue le bande tra 'l detto Tapia e i procuratori, il Tapia montò sopra la sua nave, essendogli stata fatta la monitoria che cosí dovesse fare, percioché, per la sua venuta e dimora in queste provincie, e per il publicarsi governatore ed esser venuto per capitano d'esse, nasceva sedizione, e gli abitatori di Messico e di Temistitan già avevano posto ordine con queste provincie di ribellarsi e far tradimento, dal quale sarebbe stato piú difficile scampare che dal primo.
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