Come fu scoperto il tradimento ch'era stato posto d'uccider il Cortese, e condannato a morte Antonio di Villafagna.
In uno de' capitoli di sopra significai alla Maestà Vostra come quel capitano ch'io avevo mandato a soggiogar la provincia di Guaxaca la teneva pacificamente, quivi aspettando quel che io gli comandasse. E perché avevo di bisogno di lui, essendo egli luogotenente e giudice nella città della Sicurezza de' Confini, gli scrissi che gli ottanta fanti e i dieci cavalli che aveva seco li consegnasse a Pietro d'Alvarado, il quale io mandavo a soggiogar la provincia di Tatupeque, che è distante quaranta leghe dalla provincia di Guaxaca, appresso il mar d'India verso ostro, e faceva guerra e danni intollerabili a coloro che si erano dati per sudditi della Maestà Vostra e agli abitatori della provincia di Tatupeque, per averci essi promesso che noi passeremmo per la lor provincia a discoprir il mare verso ostro. Il detto Pietro d'Alvarado si partí di questa città all'ultimo di gennaio dell'anno presente, e tra li soldati che trasse di qui e quegli che gli furono consegnati in Guaxaca ragunò insieme quaranta cavalli e dugento fanti, tra i quali n'erano quaranta tra schioppettieri e balestrieri, e avevano due pezzi piccioli d'artegliaria da campo. De lí a venti giorni ebbi lettere dal detto Pietro d'Alvarado, che narravano trovarsi in viaggio per andare alla detta provincia di Tatutepeque, e mi certificava aver avuti prigioni certe spie abitatori della detta provincia, ed esaminandoli gli avevano detto che 'l signor di Tatutepeque insieme con le sue genti l'aspettavano alla campagna; ed egli andava con intenzione di fare ogni cosa a lui possibile per quietar quella provincia, e che oltra gli Spagnuoli menava anco seco molti e valorosi uomini.
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