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      E il paese era attissimo ad abitarvi, e, per mancar porti a questi liti, io desideravo trovarne un buono e farvi abitare.
      Comandai al suddetto algozin maggiore che, prima ch'egli entrasse in quella provincia, mandasse dai confini alcuni suoi messi che li diedi io, nativi di qui, a far saper a coloro come io lo mandavo, e ad intender da loro se perseveravano nel buon animo che dinanzi avean mostrato e offerto al servizio di Vostra Maestà e all'amicizia nostra; con ordine ancora che ei facesse saper loro che, per le guerre passate col signor di questa città e con le sue terre, io non gli avevo mandato a visitar di già tanto tempo, ma nondimeno gli avevo tenuto sempre per amici e vassalli di Vostra Maestà, sí che come tali si credessero dover trovarmi ben animato a ciò che tornasse lor bene; e che, a fine di favorirgli e aiutargli in qualsivoglia bisogno loro, io mandavo là tal gente per abitar in quella provincia. Andato l'algozin maggiore e con esso la gente, e fatto secondo la commissione, non li trovò di quel volere che ci avevan mostro prima, anzi con gente ordinata a guerra e a vietargli l'entrata nel lor paese; laond'egli tenne sí bel modo in assalirgli di notte una, ove prese una signora a cui davano tutti ubbidienza in quei luoghi, che si quietò ogni cosa, mandando ella per tutti quei signori, ai quali comandò che ubbidissero in quanto venisse lor comandato a nome della Maestà Vostra, perché altrettanto farebbe ella. Cosí arrivarono al sudetto fiume, ove quattro leghe lontana dalla sua foce, non vi essendo sito piú vicino al mare, si edificò da fondamenti una città, la qual nominossi lo Spirito Santo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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