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      Donde, ancor che fussero in tutto quaranta cavalli e piú di cento, chi con balestre e chi con rotelle, a piedi, furon rotti e cacciati del paese, con morte di tre Spagnuoli e di molti degli amici, e andorno a Ciacatula. Il che saputosi da me, mi feci condurre e preso il capitano, lo punii per la disubbidienza.
     
     
      Come Pietro d'Alvarado, mandato alla provincia Tutepeque, prese il signor di quella col figliuolo; del presente che gli fecero. Della terra detta Segura la Frontura, e in che modo il Cortese fece abitarla. Della setta che fecero i reggenti di quella terra, per la qual fu disabitata, e come i ribelli furon presi, e della loro condannagione. Come, morto il signor di Tatubeteque, la qual con l'altre s'eran ribellate, il Cortese vi mandò Pietro d'Alvarado col figliuol del signor, e tutte quelle terre s'arresero.
     
      Perché nel dar conto a Vostra Maestà cesarea qualmente io aveo mandato Pietro d'Alvarado nella provincia di Tutepeque, qual è sopra 'l mare di verso mezzodí, non mi occorse avisarla se non ch'egli vi era arrivato e vi avea preso il signor d'essa col figliuolo, e che gli avevan fatto certo presente d'oro, con alcune mostre fattegli d'oro di minere e perle, non ci sendo per allora altro da scrivere; saprà Vostra Maestà che 'n risposta di tal nuove avute da lui li comandai ch'ei cercasse in quella provincia convenevol sito e vi facesse abitare, commettendo io che gli abitatori della terra di Segura la Frontiera si trasferissero ad abitar quivi, peroché quel che là si abitava non era piú necessario, essendo quivi assai d'appresso.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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