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      E l'avea mandato il vescovo per l'isola di Cuba, accioché, come questo fece, communicasse la cosa con Diego Velasco, che li diede il brigantino per questo passaggio. Costui portava da cento lettere d'uno istesso tenore sottoscritte dal vescovo, e forse in bianco, da doversi dare a giudizio suo a persone che qui si trovassero, in che ei diceva loro che servirebbono molto alla Maestà Vostra in far admettere il Tapia, e che perciò prometteva loro notabili premii, e che sapessero come gli stavano meco in compagnia contra la volontà di Vostra Maestà, con altri particolari troppo incentivi a' movimenti e stati inquieti. Il quale pur anco scrisse a me una sua lettera, con dirmi il medesimo e con promettermi che, s'io ubbidivo al Tapia, egli opererebbe che Vostra Maestà mi gratificasse grandemente, e, quando io facesse altrimente, mi promettesse al fermo che ei mi saria nemico notabile.
      Per la venuta di questo Giovan Buono e per le lettere portate da lui si alterò tanto la gente della mia compagnia, che io certifico la Maestà Vostra che, s'io non l'assicuravo con dir a tutti la causa perché cosí scriveva loro il vescovo, e che non temessero le sue minaccie, che non riceverebbe Vostra Maestà maggior servizio, né che maggiormente la movesse a far lor grazie, che 'l non consentire che 'l vescovo né alcun di sua aderenza s'intromettesse in questi affari, conciosiaché egli procurasse questo per asconderne il vero alla Maestà Vostra e domandargliene grazie senza che ella sapesse ciò che li desse, io averei avuto troppo da fare in quietarli; sendo io massimamente stato informato (il che dissimulai a tempo) che alcuni avevano praticato poiché si metteva lor paura in premio de' suoi servizii, che egli sarebbe bene sollevarsi qua a commune, sí come s'era fatto in Castiglia, per insin che Vostra Maestà fusse informata del vero, poiché 'l vescovo era sí valente in questa negoziazione che ei faceva che ella non sapesse punto de' lor avertimenti, e aveva in baglia gli ufficii della casa de' traffichi di Siviglia, dove gli agenti loro erano mal trattati, sendogli tolte le relazioni e lettere e danari loro, e proibitogli il venirgli soccorso di gente e d'armi né di vettovaglie.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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