E perché li diedi pur in instruzione che, fatto questo, egli andasse alla città di Ciacatula e con le sue genti e con quella di piú che potesse trovarne ne andasse alla provincia di Coliman, dove ho detto negli altri capitoli ch'avevano rotto il capitano e gente che andavano a quella città dalla provincia di Chichiuacan, e ch'egli operasse di amicarnegli overo, non potendo, li conquistasse, egli si partí: e, tra la gente avuta da me e quella ch'ei levò di là, fece cinquanta cavalli e centocinquanta fanti. Se n'andò a quella provincia, posta sessanta leghe dalla città di Ciacatula, al lito inverso del mare di Mezzogiorno, pacificando di passata alquanti luoghi che non erano pacifici. Arrivatovi, nel luogo ove avevano rotto l'altro capitano, vi trovò in punto molta gente da guerra che l'aspettava, con credere di portarsi cosí ben seco come con l'altro; perciò serratosi contro dall'una e l'altra parte, piacque a Dio dare la vittoria a' nostri senza morte d'uomo, benché de' cavalli e d'essi nostri fussero feriti molti. E ben ci fu pagato da' nemici il danno datoci, che tanto grave fu loro questo castigo, che senza altra guerra ci si fece amico tutto il paese; né solo questa provincia, ma molte altre ancora d'appresso s'offersero al vassallaggio di Vostra Maestà: queste furono Aliman, Colimonte, Ceguatate.
Di là mi scrisse egli tutto 'l successo. Li mandai commissione di cercar sito a proposito e fondarvi una terra, da chiamarsi Coliman dal nome della provincia, e gli mandai la nominazion de' capi e reggenti di giustizia da deputarvi, comandandogli che andasse a visitar i luoghi abitati e le genti di quelle provincie, per darne il riporto a me, con quella piú ampia informazione che egli potesse darmi del tutto.
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