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      Della retenzione e liberazione di Giovanni Grisalva, general dell'armata.
     
      Avenne in questo medesimo tempo che, trovandosi le navi d'esso adelantado in mare sopra la foce del fiume Panuco circa tre leghe, come ad offesa degli abitatori di S. Stefano, ch'io avevo quivi edificato, dove sogliono star surti tutti i navili ch'arrivano in quel porto, per il qual rispetto Pietro di Vallesia, mio luogotenente in quella terra, per assicurarla dal pericolo che v'aspettava per l'innovazione di quelli tali navili, richiese certe cose a' capitani e patroni di quelli, a fin che ne venissero suso in porto e vi surgessero amichevolmente senza far aggravio né dar alterazione alla terra, ricercandogli ancora che, se avessero provisioni dalla Maestà Vostra d'abitare overo entrar in tal terra, o in qualsivoglia maniera che stesse, le presentassero, protestandogli che presentate s'esequirebbono in tutto e per tutto, secondo ch'ella per esse comandasse. A che essi capitani e padroni dettono certa forma di risposta, che in effetto concludeva come essi non volevano far nulla di quanto il luogotenente avea ricerco; per il che esso fece la seconda richiesta diritta a' medesimi capitani e padroni, mettendogli pena per fargli esequir la prima richiesta e comandamento: al che di nuovo risposero quel che prima aveano risposto. Vedendo in questo punto i padroni e capitani come dallo star loro con li navili alla foce del fiume di già due mesi e piú risultava scandolo, tanto tra' Spagnuoli che quivi residevano come tra' paesani, Castromachio, padron d'uno di quei navili, e Martin di S. Giovanni Lipuzcano, padron d'un altro navilio, mandorono di secreto suoi messi al luogotenente, a fargli sapere che volevano essergli amici, e ubidire a' comandamenti della giustizia; onde li ricercavano ch'egli andasse a' lor navili, che 'l riceverebbono e adempierebbono quel ch'egli comandasse, aggiungendovi ch'ei terrebbono modo che gli altri navili, oltre a quei loro, si metterebbono nel medesimo modo e amichevolmente in man di lui e farebbono ciò ch'egli comandasse.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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