Io al detto Pietro commisi ancora ch'egli avesse particolar cura di darmi piena e particolar notizia delle cose che gli accadessero di là, accioché si potessero mandar a communicar con Vostra Altezza. E ho per cosa molto certa, secondo gli avisi e disegni ch'io ho di quel paese, che esso Alvarado e Cristoforo Dolid sieno per unirsi, se qualche stretto non li divide. Molti viaggi si sarebbono fatti a tal paese, e molti secreti vi si sarebbono scoperti, se non m'avesse impedito il disturbo dell'armate venute in qua: in che certifico la Maestà Vostra ch'ella ha ricevuto assai danno, e per non essersi scoperto paese assai, e per aversi tralasciato d'acquistare alla sua camera reale gran somma d'oro e di perle. Imperò, se d'ora in poi non ne verranno piú, m'affaticherò di ristorar il perduto, né si rimarrà da questo per fatica della persona mia né per spesa della mia facultà, che io certifico la Maestà Vostra che, oltre ad aver speso ciò che avevo in denari, io son debitore dell'oro avuto delle sue rendite di piú di settantamila ducati larghi, per i bisogni delle spese che le costeranno, quando sarà servita che si veggano i conti, senza altri dodecimila prestatimi per le spese della mia casa da altre persone.
Ho detto ne' capitoli precedenti come le provincie convicine alla terra dello Spirito Santo, e quelle che servivano agli abitatori di essa, s'erano in parte ribellate e avevano uccisi alcuni Spagnuoli. Per ridurle adunque al real servizio della Maestà Vostra, e tirarvi insieme dell'altre vicine a quelle, non bastando la gente che stava in tal terra per conservar l'acquistato e acquistar queste, ispedi' un capitano con trenta cavalli e cento fanti, parte balestrieri e parte schioppettieri, e con due pezzi d'artegliaria e provisione di munizioni e polvere, i quali partirono agli 8 di decembre del 1523, né infino a qui ho saputo altro di loro.
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