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      E non dovrebbono però farlo, sí per esser notorio il gran deservizio che si fa a Vostra Maestà in divietare che questa regione si empia di popoli e si pacifichi, poiché e' sanno quanto questo che ci proibiscono sia necessario a sostentamento dell'acquistato e all'acquistar quel che ci rimane, come per la cortesia dell'opere e magnificenze che quell'isole hanno ricevuto da questa Nuova Spagna, e per aver essi in vero ben poca necessità da quello di che non danno le tratte. Io supplico Vostra Maestà che provegga a questo col mandar suo spaccio reale a quell'isole, per il quale qualunque vorrà possa estraer ciò che li piace senza incorrer alcuna pena, e quelli isolani non possino divietarlo, perché, oltre che lor non mancherebbe nulla per questo, ella ne saria molto deservita, peroché noi non potressimo far niente qua in acquistar cosa alcuna di piú, né meno in conservar l'acquistato. Io mi sarei ben riscosso contra di loro quanto a questo, tal che sarebbe lor stato in piacere riponer le proibizioni e bandi, perché, col mandar io un altro bando che non si scaricasse qua niente che si portasse da quell'isola salvo lo divietato da loro, sarebbono contentissimi di liberare le tratte, tanto perché si ricevessero qua, quanto per non aver provisione d'onde guadagnar ben niuno se non per li traffichi di questa regione, i quali innanzi che cominciassero, non si trovavano tra tutti gli abitatori di tali isole mille ducati d'oro, e posseggono ora piú che mai possedessero. Ma, per non dar occasione a quei ch'hanno voluto esser maldicenti di sciorre la lingua, ho voluto dissimular questo per insino ch'io lo manifestassi alla Maestà Vostra, accioché ella vi faccia provedere secondo le pare che si richiegga al suo servizio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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