E io terrò sempre avertenza d'aggiungere quel che piú mi parrà convenirsi, però ché, rispetto alla grandezza e diversità de' paesi che ogni dí si scuoprono, e a' molti secreti che ogni dí conosciamo da quel che s'è scoperto, convengono di necessità a' nuovi avenimenti nuovi pareri e consigli. E se in qualcheduno delli già detti, o ch'io arò a dire a Vostra Maestà nell'avenire, le parrà ch'io contradica alli precedenti, creda Vostra Maestà che mi fa dar nuovo parere il nuovo accidente.
Invittissimo Cesare, nostro Signor Dio guardi l'imperial persona di Vostra Maestà, e la prosperi e conservi in augmento di molti maggiori regni e stati lunghissimo tempo al suo santo servizio, con quanto piú ella desidera.
Dalla gran città di Temistitan di questa Nuova Spagna, il quindeci d'ottobre del 1524.
Di Vostra sacra Maestà molto umil servo e vassallo, che a lei bacia i reali piedi e mani,
Fernando Cortese.
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Le relazioni di Pietro d'Alvarado e di Diego Godoy sul Guatemala
Di Pietro D'alvarado a Fernando Cortese
Lettere di Pietro d'Alvarado, nelle quali racconta le guerre e battaglie fatte nell'acquisto di Ciapotulan, Checialtenego e Vilatan, e de' pericoli ne' quali incorse, come fece abbrucciar li signori di Vilatan e parimente essa città, e constituí signori i loro figliuoli di due montagne, una d'allumi e l'altra di zolfo.
Signor, da Soncomisco, scrissi a Vostra Signoria tutto quello che insin là m'era successo, e qualche cosa ancora di quel che s'aspettava d'allora innanzi, dopo aver mandato de' miei messi a questa terra, facendo saper qualmente io ci venivo per conquistare e mettere in pace le provincie che ricusassero il dominio di sua Maestà, e domandando aiuto e favore a costoro qui e il passo per il territorio loro, come a vassalli di quella, poiché s'erano offerti tali a Vostra Signoria: il che facendo, essi farebbono da leali e buoni vassalli di sua Maestà, e sarebbono molto favoreggiati e si manterebbe loro buona giustizia da me e da tutti gli Spagnuoli; e che, se ciò non volessero, io protestavo di far loro guerra, come a traditori, ribelli e sollevati contra 'l servigio dell'imperator nostro signore, e li dichiaravo per tali, dichiarando in oltre per gli schiavi tutti coloro che si prendessero vivi nella guerra.
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