S'io fussi andato in Spagna, sua Maestà me l'avrebbono confirmata e fattomi altri beneficii, intesa ch'avesse la mia servitú. Ma ho inteso che sua Maestà l'ha concessa ad altri, né già me ne maraviglio, perché non ha cognizion di me: e di questo niuno ha la colpa se non Vostra Signoria, per non aver notificato a sua Maestà ch'io sono e la mia servitú in questo paese dove io sono, quanto nuovamente gli ho conquistato, la volontà mia di servir per l'avenire, e come gl'Indiani m'hanno storpiato d'una gamba nel suo servizio, quanto poco soldo sin ad ora io e questi nobili che vengono meco abbino guadagnato, e il poco utile che ci è seguito.
Nostro Signore prosperamente cresca la vita e il magnifico stato vostro per lungo tempo.
Di questa città di Sant'Iago, a' ventiotto di luglio 1524.
Pietro d'Alvarado
Relazion fatta per Diego Godoy a Fernando Cortese
Lettere di Diego nelle quali tratta del scoprimento e acquisto di diverse città e provincie; delle guerre e battaglie che per tal causa furon fatte; la maniera dell'arme da combattere e da coprirsi che usano quelli della provincia di Chamula; di alcune strade molto difficili e pericolose; de' portamenti del reggente, e della divisione de' beni che già furono divisi in quelle bande.
Molto magnifico Signore, io scrissi a Vostra Altezza sin da Cenacantean quello che sin allora mi pareva che si dovesse far sapere a Vostra Altezza, e questo sarà per avisarvi di quanto poi è succeduto, il che mi è paruto convenevole che sia manifestato a Vostra Signoria.
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