Intendemmo da quei prigioni come il giorno avanti erano stati ammazzati dugento uomini, e che in quel giorno ne erano morti tanti che non gli avevano annumerati; e ci dissero come era stata con loro gente dell'altra provincia di Guegueiztean.
Al primo d'aprile, di venere, tornammo agli alloggiamenti, e perché gli Spagnuoli si riposassero, sendo feriti li piú di loro, e si facesse provisione di cose necessarie, perché se n'era consumata gran parte, vi restammo anco il sabbato appresso.
Domenica a' tre d'aprile, dopo udita messa, ci partimmo per andar al detto villaggio e provincia di Guegueiztean. Il cammino sinché si giunge a vista di questo villaggio, che è capo della provincia, è tutto buono e piano, con buoni pini e un monte senza alberi; prima che si giunga alla provincia è una gran costa che scende sin al basso, e il villaggio è sopra un alto. E vedemmo come da un altro villaggio per una collina molta gente correva con le sue arme a porsi nel detto villaggio, dove quando fummo giunti ci parvero molto grandi i loro bastioni, ma non tanto forti come quei di Chamula; ma perché essi erano informati di quanto s'era fatto in Chamula, abbandonando il villaggio e i bastioni, molti di loro si posero a fuggire per un fianco di certi colli, e la maggior parte per una bassa valle e seminata di maiz. Ma perché noi non vi avevamo posto buon ordine, non ne furono ammazzati e presi piú di cinquanta, e tutti uomini, perché il luogotenente non volse aspettare che fusse giunta tutta la gente, ma si fece avanti con cinque o sei cavalli che eravamo con lui, e seguimmo per la strada dietro a quelli che andavano per il fianco; ma perché ci trovavamo nell'alta parte, e le strade erano molto aspre, ne aggiugnemmo pochi, i quali uccidemmo, e furono prese molte donne.
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