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      La strada che conduce a questo villaggio Silusinchiapa è tanto aspra che non so come poter narrarlo, quantunque in vero gli uomini del paese l'aveano spianata e assettata al meglio ch'era stato possibile, avendo riguardo alla qualità del luogo; tuttavia passammo con gran fatica, e i paesani ci raccolsero amorevolmente, provedendoci di vettovaglia d'avantaggio, e alloggiando noi in quel luogo la medesima notte. Il giovedí e il venerdí non fece altro che piovere tant'acqua che il fiume crebbe di sorte che, essendo questo villaggio tra montagne, e scorrendo il fiume lungo la strada molto furibondo, non potemmo andar avanti né indietro. In questo spazio di tempo gl'Indiani tutti di questo villaggio se n'andarono, né piú tornorno, né comparve alcuno di loro: non saprei dire per qual causa se n'andarono, avendoci tanto benignamente raccolti e affaticatosi a spianar la strada.
      La domenica, poiché fu cessata l'acqua, il luogotenente mandò certi pedoni a veder se potevano trovar alcune genti, i quali tornarono senza aver trovato cosa alcuna. Nei giorni che stemmo qua, mentre che non piovve, cercammo per questo fiume, parendoci che fusse di qualità di produr oro, e vi trovammo alcune particelle tanto sottili che erano come nulla: ma vi si cercò come da scherzo, perché non vi erano gl'istromenti da cavarlo. Il luogotenente mandò sin di qua un comandamento agli uomini d'un villaggio detto Clapa, piú avanti di queste: come si dice, è soggetto a Cematan.
      Il lunedí ci partimmo e andammo avanti due leghe e mezza, ad un villaggio soggetto a Cematan, nominato Estapaguaioia, ch'aveva da cinquecento case.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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