Non niego ch'egli non sia gentiluomo e che non meriti che V.S. gli faccia de' beneficii, ma dico che, dandogli simil carico, vi caricherà molto la conscienzia, non essendo Vostra Altezza ben informata di lui. Non creda V.S. ch'io scriva questo perch'io li porti odio, anzi tengo verso di lui buona intenzione; ma perché mi doglio non veder riuscir bene quello che s'appartiene al servizio di Vostra Altezza, mi son mosso a scrivervi quello che è pura verità, e tuttavia passo altre cose che circa di questo si potrebbono scrivere.
Il quarto giorno che giungemmo in questo villaggio, venne il signor di Uluisponal e quello di Tititepaque, e mi diedero una lettera di Vostra Signoria, nella qual essa mi comandava che in ogni modo faccia la sua casa, nella qual non è stato lavorato perché non sono stato qua, e parmi che 'l signore al quale avevo comandato che trovasse i legnami non gli ha cercati, e si scusò d'esser stato gravemente infermo: e veramente io lo lasciai infermo, come credo d'aver scritto a V.S. Egli stette qua cinque giorni, e feci chiamar i principali del villaggio di Pietro di Castellar e mio, e, andando con loro, stettero due giorni cercando legnami per li villaggi lungo il fiume all'insú, e tornati mi dissero come aveano trovato quanto facea mestiero, e che vi verrebbe la gente quando volesse. Io gli dissi che venissero dopo s. Giovanni, e cosí farò che di subito darò principio all'opera al meglio che io potrò, perché i pavimenti da edificare sono in buon termine e sopra il fiume.
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