Solevano aver gran guerre e gran differenzie fra loro, e tutti quei che si pigliavano nella guerra, o erano mangiati da loro, o erano tenuti per schiavi. Se i nemici andavano a porre assedio a qualche villaggio, se gli assediati se gli rendevano senza far resistenza o guerra, restavano solamente vassalli de' vincitori; ma se erano presi per forza, restavano per schiavi tutti. Hanno i loro ordini nella guerra, che hanno i loro capitani generali, e hanno i particolari capitani di quattrocento e dugento uomini. Ha ogni compagnia il suo alfiere, con la sua insegna inastata e in tal modo ligata sopra le spalle, che non gli dà alcun disturbo di poter combattere né far ciò che vuole: e la porta cosí ligata bene al corpo che, se non fanno del suo corpo pezzi, non se gli può sligare né torgliela mai. Hanno per costume di gratificare e pagar molto bene coloro che servono ben su la guerra e che si faccino conoscere segnalatamente con qualche opera virtuosa, che, ancora che sia il piú disgraziato schiavo fra loro, lo fanno capitano e signore e gli danno vassalli e lo stimano, in modo che per tutto dove lui va lo servono, e l'hanno in tanto rispetto e riverenzia come al proprio signore. E nella persona propria di questo tale segnalato gli fanno un segno ne' capegli, accioché sia conosciuto per quell'opera virtuosa che ha fatto e ciascuno lo veda apertamente, perché essi non usano di portar berrette; e ogni volta che fa qualche buona opera nuova, gli fanno addosso in testimonio di virtú qualche altro simile segnale, e da' signori se gli concede sempre altre grazie.
| |
|