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      E perché qua in Spagna sono state vedute alcune di queste rotelle, dico che non sono di quelle che portano su la guerra, ma sono di quelle che essi portano nelle loro feste e balli sollazzevoli, che usano di fare.
      L'arme offensive che portano sono archi e frezze e dardi, che essi tirano con un mangano fatto di un altro bastone; i ferri che hanno in punta sono o di pietra viva o di un osso di pesce, che è molto forte e acuto. Alcuni dardi hanno tre ferri con che fanno tre ferite, perché in una mazza inseriscono tre punte di bacchette con loro ferri della sorte sopradetta, e cosí d'un colpo tirano tre botte in una lanciata. Hanno le spade, che sono di questa maniera: fanno una spada di legno come a due mani, ancora che non sia sí lunga la impugnatura, ma larga tre deta, e nel taglio d'essa lasciano certe incavature nelle quali inseriscono un rasoio di pietra viva, che taglia come un rasoio di Tolosa. Io viddi che, combattendosi un dí, diede uno Indiano una cortellata ad un cavallo, sopra il qual era un cavalliero con chi combatteva, nel petto, che glielo aperse fin alle interiora, e cadde incontinente morto; e il medesimo dí viddi che un altro Indiano diede un'altra cortellata ad un altro cavallo sul collo, che se lo gettò morto a' piedi. Portano frombe con le quali tirano molto lungi, e molti o la maggior parte d'essi portano tutte queste sorti d'armi con che combattono, ed è una delle belle cose del mondo vederli alla guerra in compagnia, perché vanno maravigliosamente in ordine e galanti, e compariscono cosí bene quanto si possa vedere.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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