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      Avevano grandissimi e bellissimi casamenti dei loro idoli, dove gli facevano orazione, sacrificavano e onoravano, e vi erano persone religiose deputate al servigio d'esse, come vescovi e canonici e altre dignità, i quali servivano il tempio e in esso viveano e residevano la maggior parte del tempo, perché in essi loro tempii erano di buoni e grandi alloggiamenti dove potevano stare, e dove si allevavano tutti i figliuoli dei signori, servendo i loro idoli, finché erano in età di pigliar moglie: e in tutto il tempo che vi stavano, giamai si partivano de lí né si tagliavano i capegli, ma levandoli via allora gli tagliavano che si maritavano. Queste meschite, over tempii, hanno le sue entrate ordinate per riparare e provedere di quel che avevano di bisogno quei religiosi che gli servivano. Gli idoli che adoravano erano certe statue della grandezza d'uno uomo e maggiori, fatte d'una massa di tutte le semenze che essi hanno e che mangiano, e le impastavano con sangue di cuori d'uomini: e di questa materia erano i loro iddii. Gli teneano posti a sedere in certe sedie, come cattedre, con la rotella in un braccio e nell'altro la spada, e i luoghi dove gli tenevano erano certe torri della maniera che si vede nella figura a fronte.
     
     
      La sorte di queste torri.
     
      Fanno uno edificio d'una torre in quadro di cento e cinquanta passi o poco piú di lunghezza e cento e quindeci o cento e venti di larghezza, e comincia questo edificio tutto massiccio, e doppo che è tanto alto come due stature d'un uomo, per le tre parti all'intorno lasciano una strada di larghezza di duo passi, e dalla parte del lungo cominciano a montare scalini; e doppo tornano a salire con altre due stature d'uomo in alto, e la materia è tutta massiccia, fatta di calcina e pietre, e quivi poi per tre parti lasciano la strada di duo passi, e per l'altra saliscono gli scalini: e saliscono tanto in questo modo che vanno in alto cento e venti e cento e trenta gradi, e di sopra resta una piazzetta ragionevole, e in mezzo di essa cominciano altre due torri di dentro che vanno in alto dieci o dodeci stature d'uomo, e nella cima vi sono le sue finestre.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486