Il giorno appresso, che fu il venerdí santo, il governatore si sbarcò con quanta gente poterono portare i battelli, e andammo alle ville o case che avevamo vedute degl'Indi, le quali trovammo tutte sgombrate e sole, perché la gente se n'era quella notte andata nelle loro canoe. Una di quelle case era molto grande, che capiva piú di trecento persone, le altre erano piú picciole: e vi trovammo una campanella d'oro tra le reti. L'altro giorno il governatore alzò le bandiere per Vostra Maestà e prese la possessione del villaggio nel suo real nome, e presentò le provisioni e fu ricevuto e obedito per governatore, sí come Vostra Maestà ordinava. E cosí medesimamente presentammo noi altri le nostre provisioni avanti a lui, il quale l'accettò e obedí come in esso si conteneva, e subito fece sbarcare il resto della gente e i cavalli, che non erano piú che quarantadue, perché gli altri per le molte tempeste e colpi di mare, e per la longhezza del tempo, erano morti: e questi pochi che erano rimasi stavano tanto fiacchi e affaticati, che per allora poco ce ne potemmo servire. Il dí seguente gl'Indi di quei luoghi vennero a noi, e quantunque ci parlassero, nondimeno non erano da noi intesi, ma facevano molti segnali e minaccie, e ci parea che dicessero che noi ci partissimo di quel villaggio, e cosí senza farci veruno impedimento se n'andarono.
Il dí appresso il governatore volle entrar per il villaggio, per discoprirlo e veder che cosa vi fosse. Fummo seco il commissario, il veditore e io con quarant'altri uomini, tra' quali n'erano sei a cavallo, de' quali poco ci potevamo valere.
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Vostra Maestà Vostra Maestà
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