Essi pur a segni ci mostrarono che molto lontano di quivi era una provincia che si chiamava Apalachen, nella quale era gran quantità d'oro: e facevano gran segni per darci ad intendere che in detta provincia era molta copia di tutto quello che dicevano, che in Palachen ve ne era molto, e a noi è tenuto in pregio. Noi partiti di là andammo avanti, menando per guida quei quattro Indiani che avevamo presi prima, e cosí, lontano dieci o dodeci leghe di quel luogo, trovammo un altro popolo di quindeci case, dove era una buona campagna di maiz seminato, il quale già stava da potersi cogliere, e trovammone ancor del secco. Quivi ci fermammo duoi giorni, e dipoi tornammo dove stava il contatore con la gente e navilii, e narrammo loro tutto quello che avevamo veduto, e le nuove che quegli Indi ci avean date.
E il dí seguente, che fu il primo di maggio, il governatore chiamò da parte il commissario, il contatore, il veditore e me, e un marinaro che si chiamava Bartolomeo Fernandez, e uno scrivano chiamato Girolamo d'Alaniz, e a tutti insieme disse che egli era d'animo d'entrar per la terra adentro, e che i navilii s'andassero costeggiando finché trovassero il porto, e che i pilotti dicevano e credevano che, andando alla via delle Palme, non potevano esserne molto lontani: onde ci dimandava il parer nostro. Io risposi che per niun modo mi pareva che si dovessero lasciare i navilii finché non fossero in porto sicuro e popolato, e che considerasse bene, perché i pilotti non dicevano alcuna cosa di certo, e non si fermavano in un parere, e non sapevano dove fussino; e che, oltre a ciò, i cavalli non stavano in modo che per alcun bisogno che ci avenisse potessero servirci, e sopra tutto che noi andavamo muti e senza lingua da poterci intendere con gl'Indi, né saper da essi quel che cerchiamo; e che noi entravamo in paese del quale non avevamo relazione alcuna, né sapevamo di che sorte fosse, né che cose vi si trovassero, né da che gente abitata, né in che parte di quella stavamo, e sopra tutto non avevamo vettovaglia per entrare in luoghi incogniti, perché, veduto quello ch'era ne' nostri navilii, non si potea dare all'entrar per terra piú che una libra di biscotto e una di carne di porco per persona; e finalmente che il parer mio era che ci dovessimo imbarcare e andar a trovar porto e terra migliore e piú popolata di quella che quivi avevamo veduta, la quale era tanto disabitata e povera quanto altra che se ne potesse trovare in quelle parti.
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