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      L'altro giorno appresso, passando un altro passo tale, io trovai bestie di gente che andava avanti, e ne diedi aviso al governatore che veniva nella retroguardia, e cosí, andando noi ordinati e provisti, non ci poterono offendere. E usciti che fummo alla pianura, essi ci venivano tuttavia perseguitando, onde noi rivoltici da due parti ne ammazammo duoi di loro, ed essi ferirono me e duoi altri cristiani: e perché essi si tirarono alla montagna, noi non potemmo far loro altro male. In questa guisa noi andammo otto giorni, e da questo passo che ho detto insino ad una lega vicino al luogo dove andavamo, non ci vennero a dar noia altri Indiani. Quivi ce ne usciron sopra alcuni e senza esser sentiti diedero nella retroguardia, e al grido che diede un ragazzo d'un gentiluomo de' nostri, chiamato Avellaneda, il già detto Avellaneda rivolgendosi corse a soccorrere, e gl'Indi lo colsero con una frezza dalla costa della corazza, e fu tale la ferita che passò quasi tutta la frezza per dietro la testa: e colui morí subito, e noi lo portammo cosí morto fino ad Aute.
      Arrivammo in Aute il nono giorno doppo la partita d'Appalachen. Trovammo tutta la gente di quel luogo fuggita, e avevano brucciate le case, e vi trovammo molto maiz e zucche e fagioli, che già stavano per cogliersi. Quivi ci riposammo duoi giorni, e dipoi il governatore mi pregò ch'io andassi a scoprire il mare, poiché gl'Indiani diceano che era tanto vicino, e già ancor noi per cammino l'avevamo scoperto per un fiume molto grande che fra via avevamo trovato, e gli avevamo posto nome il fiume della Madalena.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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